Nuovo server
Ennesimo trasloco per zerodelta.it che cambia server. Il nuovo hosting consentirà un'ottimizzazione delle risorse, auspicabilmente senza nessun sacrificio in termini di qualità e prestazioni.
Ennesimo trasloco per zerodelta.it che cambia server. Il nuovo hosting consentirà un'ottimizzazione delle risorse, auspicabilmente senza nessun sacrificio in termini di qualità e prestazioni.
E' bastato un flag sbagliato, un settaggio sbagliato e ci siamo ritrovati il sito invaso di spam: più di 700.000 commenti di spam nel giro di qualche giorno hanno infestato il nostro amato sito. Ci scusiamo per il disguido, tutta l'immondizia è stata buttata via.
Alle dieci domande poste dalle SIAE risponde egregiamente Guido Scorza, dalle pagine di Punto informatico. L'argomento è interessante e riguarda tutti, non solo Hollywood e cantanti, ed è emblematico ed esemplare, tipicamente italiano con la SIAE arroccata a difesa dello status quo e dei propri privilegi, senza considerare la realtà, senza preoccupazione per la libera circolazione delle idee e dell'informazione e senza nessuna visione di medio-lungo periodo.
Il web si evolve e così dopo tanti anni di onorato servizio chiude i battenti la directory di Google. Per la verità non è mai esistita, è sempre stata una copia di DMOZ e la notizia creerà sicuramente qualche malumore, qualche diceria e qualche illazione.
La maggior parte dei SEO sembra pensare che le directory nel 2011 inoltrato non abbiano più molto senso, che google non le consideri più e io sono assolutamente felice che sia così. Se c'è una cosa che ho imparato è che seguire la massa nell'evoluzione del web non è sempre un'idea intelligente anche perchè spesso massa significa spam e la massa ha il potere di mandare in vacca idee grandiose, come l'article marketing o i comunicati stampa che esistono da molto tempo prima del web e che sono stati stuprati dai seo a caccia di link fino a farli diventare un concetto cloaca.
Siamo nell'anno del Signore 2011, chiunque si occupi anche in modo dilettantesco di internet sa cos'è una directory. Chiunque si occupi anche in modo dilettantesco di internet troverà mille articoli di seo e guru che proclamano urlando che le directory sono morte, che non hanno più senso, che sono web 1.0. Voi fate un po' come vi pare, vi consiglio però di studiare cosa fanno i seo e non limitarsi a quello che vi dicono di fare. Provate a guardare per esempio se sono così inutili le directory di nicchia, quelle che affrontano un argomento specifico come una directory di architettura o una directory di siti per adulti.
Le notizie del terremoto in Giappone sono sconvolgenti. A una settimana dal sisma il conto delle vittime è drammatico e lungi dall'essere completo. Come se non bastasse ancora non sembra risolta la crisi della centrale nucleare di Fukushima che rischia di provocare un ulteriore strascico di vittime.
Non è una notizia che si può commentare, chi ha fede dedicherà una preghiera alle vittime e alle loro famiglie.
Ci eravamo illusi (io per primo) che internet fosse un mezzo di comunicazione invincibile, inarrestabile. I recenti fatti In Egitto hanno appena dimostrato che così non è: in poche ore il governo egiziano è riuscito a far spegnere la rete e ad arrestare il flusso costante di informazioni che arrivava dal paese nordafricano. Qualcosa su cui pensare sperando che, nel frattempo, ritorni la calma.
Ci siamo tranferiti, l'indirizzo del nostro nuovo ufficio è:
ZeroDelta S.r.l.
Via Dante Alighieri, 76
20864 Agrate Brianza (MB)
Punto informatico commenta la notizia della pubblicazione del nuovo testo per la tutela del diritto d'autore. La sorpresa è che il testo non è male: in sintesi invece di perseguire i singoli cittadini, colpevoli di scaricamenti o condivisioni illegali, si va a colpire le fonti, i siti e i server che fanno effettivamente lucro sulla pirateria.
A mio parere la cosa, una volta tanto, ha un senso. Gli obiettivi sono condivisibili e raggiungibili.
Due notizie, apparentemente non correlate tra loro, danno un'idea di dove sta andando a parare il mondo dell'informazione e ancora una volta confermano quanto quel vecchietto di nome Murdoch abbia una visione così limpida del futuro che la maggior parte dei miei coetanei si sogna.
da un lato vediamo che google comincia a parlare di paywall, ovvero di un sistema per far pagare la consultazione di notizie, dall'altro punto informatico prova a fare i conti in tasca al sistema di vendita di contenuti apple e... dimostra una volta tanto di non aver capito una mazza. Tanto per cominciare sbagliano i conti sulle commissioni (dato che attribuiscono il pagamento dell'una tantum ad ogni acquisto invece che ad ogni ricarica dell'account) e poi sembrano trascurare il fatto che, per riuscire a farsi pagare le notizie dagli utenti, bisogna anche riuscire a mettere in piedi un sistema di pagamento semplice, oltre che conveniente. Apple c'è riuscita e in questo momento opera in regime di monopolio di fatto. Google non sta a guardare ma è parecchio indietro.