Internet per passione

HOT NEWS
A+ A A-
Redazione

Redazione

ABC (analisi di Pareto)

Vilfredo Pareto (economista e sociologo) nell’analisi di un evento ha distinto le cause del fenomeno (fattori determinanti) e l’effetto delle stesse nel causare il fenomeno considerato (l’evento).
Sulla base di un diagramma, ha dimostrato che esistono pochi fattori veramente determinanti che scatenano l’accadimento. L’obiettivo di tale analisi è quello di sviluppare una mentalità atta a focalizzarsi sui punti più importanti, senza perdersi inutilmente sui fattori meno significativi e ritenuti di scarsa rilevanza.

ABC (analisi di magazzino)

Quando la normativa fiscale ha previsto la possibilità di escludere dalla contabilità di magazzino un gruppo di beni di scarsa rilevanza percentuale, il cui ammontare complessivo non ecceda il 20% dei costi complessivi del precedente periodo d’imposta, ha di fatto accolto la cosiddetta analisi ABC, la cui procedura è la seguente:  

 

  • individuazione dei beni o categorie da annotare

  • determinazione del loro costo d’acquisto

  • determinazione della percentuale dei singoli costi di acquisto sul totale

  • ordinare i beni in ordine decrescente ( o crescente) di percentuale

  • fare le percentuali cumulate

Si possono escludere i beni che residuano dopo la percentuale cumulata dell’80%.

ABC (activity based costing )

Sistema di analisi dei costi che pone le attività come fondamentale oggetto di calcolo dei costi. Mentre i criteri tradizionali di calcolo dei costi pongono come primario oggetto di calcolo il prodotto o i centri di costo, in questa ottica si focalizzano le attività elementari e i relativi costi. I costi delle materie, della mano d’opera diretta e i costi indiretti per attività nel loro insieme costituiscono il costo industriale o il costo complessivo (full costing o costo pieno).  
La distribuzione dei costi indiretti, secondo i criteri tradizionali di riparto avveniva sulla base di tre principali basi di imputazione: lavoro diretto (per la mano d’opera indiretta), i materiali diretti (per le materie accessorie), il tempo macchina, ossia le ore-macchina (per gli ammortamenti, manutenzioni e riparazioni); ritenuta funzionale tale allocazione o localizzazione dei costi indiretti, avviene, nei criteri tradizionali, con criteri direttamente proporzionali al volume di produzione, anche se si è dimostrato che i costi fissi (indiretti) non sono affatto legati, sul piano causale, ai mutamenti del volume produttivo.  
La corretta determinazione del costo di prodotto richiede la sostituzione di tale ottica funzionale per adottare quella transazionale che permette di individuare i driver di costo (o cost-driver) ossia i costi transazionali (legati alle transazioni tra le catene di fornitori - clienti interni all’impresa).  
Secondo questa ottica, i costi indiretti non dipendono dalla quantità di prodotti venduti, ma dal numero delle transazioni interne che avvengono.  
A livello logistico-produttivo (Miller e Wollmann – 1985 ) i costi driver (i costi di transazioni) sono collegati alle seguenti transazioni ( di cui si moltiplica per ogni attività il costo unitario per il numero):

 

  • transazioni logistiche (quali ordine, esecuzione e conferma del movimento dei materiali)

  •  transazioni di stabilità (che assicurano la disponibilità di materiali, lavoro e macchinari in quantità corrispondenti alla domanda)

  • transazioni di qualità (controllo di qualità identificazione delle specifiche, certificazione)

  • transazioni di cambiamento (aggiornamento dei sistemi informativi di fabbrica per tener conto di cambi di progetto, di ciclo di lavorazione, di materiali)

Per poter ridurre i costi indiretti (mano d’opera indiretta o sistema di controllo qualità) occorre ridurre il tempo di transazione e il loro numero (anche attraverso il just in time e l’automazione riducendo da un lato i movimenti di magazzino e dall’altro i tempi di set-up (attrezzaggi, riattrezzaggi).  
Analogamente si procede per l’individuazione dei cost-diver di natura transazionale per le spese generali e di vendita (costi indiretti, commerciali e amministrativi).
A livello propositivo e sperimentale gli autori che hanno concepito e introdotto l’ABC sono stati Cooper e Kaplan (1988).  
Con questo criterio innovativo per determinare il costo dei prodotti vengono analizzate le attività ( o operazioni) di supporto alla trasformazione economico-tecnica, intesa in senso lato come l’intero processo che va dall’acquisizione delle materie prime alla distribuzione dei prodotti finiti, con l’obiettivo di determinare il valore aggiunto di tale attività.
I passi per la realizzazione dell’ABC sono sostanzialmente tre:

  • individuare quali risorse siano utilizzate per compiere ciascuna operazione/attività

  • quantificare i costi delle risorse utilizzate per realizzare le singole operazioni/attività

  • identificare quali prodotti necessitano di ciascuna attività/operazione

Il quarto passo, ancora difficile da realizzare, è quello di sostituire i vecchi centri di costo con l’architettura di nuovi centri di costo articolati per processi e per team responsabili.
In tal caso i costi indiretti diventano diretti (con altre parole si trasformano i costi fissi in costi variabili) e quindi non è più necessario ripartire un costo comune (in modo non causale e quindi arbitrario). Il costo delle singole attività al servizio del processo di trasformazione diventa attribuibile in modo causale ai differenti prodotti, tramite alcune grandezze di riferimento (numero di ordini di acquisto, numero di modifiche tecniche, ore di lavoro per attrezzaggio o numero dei medesimi, numero di trasferimenti di parti, numero dei contratti, numero dei contatti, numero delle fatture ecc.).
Questo approccio non si può applicare per due tipi di costi: i costi di eccesso di capacità produttiva ( dovuti ad errori del passato) e i costi di ricerca e sviluppo di base (riguardanti prodotti non ancora realizzati). I limiti di applicazione dell’ABC sono legati inoltre alla maggiore numerosità dei processi, dei prodotti o dei lotti di produzione. Chiaramente l’impiego dell’ABC richiede un significativo sforzo d’analisi. Sia nelle imprese produttrici di beni che in quelle produttrici di servizi (unica possibilità) è necessario condurre l’esame e concentrarsi sulle risorse e sulle attività critiche, in quanto più costose e cruciali (il cui consumo varia in modo significativo tra i vari prodotti e la cui utilizzazione non dipende da indicatori di volume dell’output, prodotti o servizi). Attualmente solo grandi organizzazioni possono permettersi l’ABC.
Pertanto è necessario avvalersi di criteri per individuare le imprese per le quali tale metodologia appare maggiormente vantaggiosa (analisi di fattibilità).

Virus da questo sito?

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
Stiamo ricevendo da qualche giorno segnalazioni che riguardano virus provenienti da utenti di questo sito. In parole povere email con un bel virus in allegato provenienti dall'account mary-at-zerodelta.it (per esempio).

Purtroppo noi non c'entriamo niente!

Ci deve essere da qualche parte un virus che si diverte a usare come (falso) mittente un indirizzo casuale del dominio zerodelta.it. Questo virus NON è residente sui nostri server e nemmeno su uno dei nostri computer. Perché sta usando proprio il dominio zerodelta.it? Non ne ho idea, immagino che sia semplicemente un caso.

Questi virus provano ad arrivare anche qui, ce ne sono almeno tre varianti diverse ma sono tutti relativamente inoffensivi: come al solito basta NON aprire l'allegato, niente di particolarmente terribile!

Pulizie d'agosto

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
Questo sito è nato nella prima metà dell'anno 2000. Per gli esseri umani si tratta di un tempo ragionevolmente breve, sei anni ... per internet è un tempo immenso!
Internet si è sviluppata, è cresciuta ed ha cambiato direzione, tutt'ora ci sono mutamenti che mi portano a pensare che nel corso dei prossimi due anni ci sarà una vera e propria rivoluzione ... al momento mi limito ad osservare che la piccola directory ospitata su questo sito, nata proprio in quel lontano anno 2000, ha bisogno di una profonda manutenzione.

Non mi riferisco a una modifica estetica, anche se qualcuno mi ha fatto notare che il look di questo sito è ormai decisamente fuori moda, ma a una revisione sostanziale dei contenuti. Sei anni fa infatti cominciò la nostra avventura su internet e ci guardammo intorno per a guardare il panorama del web. Un po' per studio, un po' per divertimento iniziammo a catalogare siti e in breve tempo venne fuori una piccola directory, senza troppe pretese, ma costruita con passione.
Guardare oggi quelle pagine mette malinconia ... purtroppo moltissimi dei siti recensiti sono scomparsi o sono semplicemente irriconoscibili. Molti bellissimi siti ospitati su spazi web gratuiti sono stati spazzati, molti domini sono caduti nelle mani di spam engine e altra gente poco simpatica che contribuisce a rendere il web poco utilizzabile.

La tristezza maggiore mi viene però guardare l'abbandono in cui giacciono moltissimi siti, partiti con promesse faraoniche nel 2000 e morti di inedia col passare degli anni, non soltanto piccoli siti amatoriali ma anche i cosiddetti portali, quanti ce ne erano nel 2000 e quanti sono sopravvissuti ad oggi ...

L'utilità stessa di questa piccola directory è piuttosto dubbia me ne rendo conto. Ma qui siamo piuttosto testardi, la passione per internet non ci ha ancora abbandonati per cui la raccolta di siti e di recensioni non verrà affatto abbandonata ma anzi potenziata: dopo i lavori di pulizia generale (che porteranno via qualche settimana di lavoro) ricominceremo ad accogliere e a catalogare siti di valore.

A presto!

I pesci d'aprile

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
La tradizione di fare scherzi il primo aprile è molto più antica di quanto possa sembrare, le origini di questa usanza affondano addirittura nei costumi pagani, probabilmente a quando il nuovo anno cominciava proprio nel mese d'aprile.
Internet è pieno di giocherelloni che si divertono a organizzare scherzi più o meno simpatici, più o meno riusciti, il tema di quest'anno potrebbero essere i pesci veri, nel senso di animali, invece delle burle.
Il primo aprile infatti è stato scelto come giorno per la riapertura dell'acquario civico di Milano e, come se non bastasse, il 7 aprile si inaugura la mostra chiamata "la pesca miracolosa".

In tutti e due i casi non si tratta di scherzi: provare per credere!

Palermo

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
A Palermo si trovano una incredibile varietà di tesori artistici, storici e cultural; la città i si immerge e si fonde in un paesaggio naturale che non teme confronti: splendide spiagge bagnate da un mare cristallino, da raggiungere via terra o via mare. Per gli amanti del trekking e della montagna l'entroterra palermitano offre riserve e parchi naturali, fra tutti ricordiamo il Parco delle Madonie, nei pressi di Cefalù: istituito nel 1989, comprende quasi 40.000 ettari di boschi, monti e verdeggianti conche dove vivono volpi, donnole, istrici, uccelli rapaci, coturnici, rettile ed insetti di speci endemiche e dove cresce un'incredibile varietà di piante del nord Europa e dell'Africa settentrionale: castagni, noccioli e mandorli, agrifoglio e basilisco e specie assolutamente uniche al mondo come il frassino da manna e l'abete dei Nebrodi.
Non si possono dimenticare le specialità gastronomiche ed i prodotti tipici di cui tutta la Sicilia è ricchissima; una cucina piuttosto eleborata, che non lesina in condimenti e delizia il palato con sapori forti, fritti e dolci altamente zuccherini a base di mandorle, miele, arance, ricotta o cioccolato. Vogliamo ricordare fra i piatti più noti: spaghetti alla Norma (conditi con pomodoro, melanzane, ricotta e basilico), bucatini ai broccoli, spiedini alla palermitana (fagottini di manzo ripieni di pan grattato, uvetta, pinoli e formaggio con alloro e cipolla), sarde cucinate in vari modi, cassate (dolce semi-freddo al cucchiaio a base di ricotta, zucchero cioccolato, scorze candite e pan di Spagna), granite e pasta di mandorle.

I supereroi dell'informatica

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
I supereroi dell'informatica

C'è stato un tempo in cui non esisteva windows. Gli schermi del computer erano in bianco e nero, se non addirittura verdi, per farli funzionare bisognava conoscere delle parole magiche, dei comandi. Senza conoscere quelli non si poteva niente, neanche la cosa più banale, neanche scrivere un testo. Lentamente i colori sono aumentati, si è passati a 4 con le schede CGA, quindi a 16 con le EGA e poi addirittura a 256 con le VGA. Il software continuava a essere molto difficile da usare, bisognava sempre conoscere a memoria i comandi.

Per scrivere un testo bisognava usare un programma, per stamparlo su un foglio di carta guardabile bisognava passare il risultato a un altro programma che si occupava dell'impaginazione.

Ricordo quanto invidiavo gli utenti machintosh, all'epoca erano dei VIP, dei ricconi, per loro tutto era facile .... Poi è arrivato windows e quasi contemporaneamente sono arrivati gli editor WYSYWYG che risolvevano in un colpo solo le esigenze di scrittura e di impaginazione, dei fogli di calcolo stupendi incredibili ... facevano addirittura dei grafici. Dalla giungla dei vari DOS si passò all'ordine di windows (sì, all'epoca molti lo ritenevano un progresso).

Il supereroe che aveva reso l'informatica facile e accessibile aveva un nome: era Bill Gates che distribuiva software facilissimi da copiare (cosa da non sottovalutare per gli studentelli squattrinati che avevano già rinunciato a motorino e vacanza per comprarsi l'hardware). All'epoca il software Microsoft a me come a tanti altri sembrava una benedizione, windows, word, excel .... che manna! Che software fantastici con barre di comando molto simili, bastava imparare a usarne uno e si conoscevano tutti.

Oggi, a pochi anni di distanza tutti guardano alla Microsoft come al grande Fratello, all'azienda cattiva che vuole il controllo di tutto e di tutti. Certo le cose sono cambiate e in effetti Microsoft non gode più delle mie simpatie ma occorre ricordare bene quello che è successo con l'introduzione di windows se cogliamo capire quanto sta succedendo adesso.

Microsoft Service Pack 2 per Windows XP

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
Dopo mesi di tira e molla Microsoft sta finalmente rilasciando il famoso service Pack 2 per Windows XP.
Il SP2 introduce numerose correzioni al software Microsoft ma purtroppo sono documentati casi di problemi causati proprio dall'installazione dell'aggiornamento. Io ritengo che sia ancora presto per installarlo e preferisco aspettare che siano disponibili le correzioni delle correzioni, vorrei però invitare tutti coloro che hanno windows XP ha richiedere il CD che Microsoft spedisce gratuitamente, basta collegarsi qui e seguire le semplici istruzioni. In questi giorni lo potete trovare allegato in numerose riviste ed è possibile scaricarlo tramite windows update. Attenzione però: se volete scaricarlo da internet siate preparati a un tempo non brevissimo dato che stiamo parlando di alcune centinaia di Mega.

Stanno arrivando ....

  • Pubblicato in Ultime
  • 0
Stanno arrivando ....

Parlare della Cina come un paese emergente, dalle grandi prospettive e potenzialità è un luogo comune. Normalmente però ci piace pensare che queste potenzialità siano ancora inespresse, che in Cina siano tanti sì, ma con industria e tecnologia incredibilmente arretrate. E' bello credere che occorreranno anni, se non generazioni prima che i Cinesi riescano a colmare il gap tecnologico che gli impedisce di sfornare prodotti ad alta tecnologia o di elevata qualità .... siamo sicuri che le cose stanno così? Vediamo cosa succede sul web.
Spulciando le pagine dei top 500 su www.alexa.com si scoprono cose interessanti. La classifica dei siti di Alexa viene creata spulciando i dati inviati da milioni di toolbar installate da altrettanti utenti in tutto il mondo; parecchi considerano il software di Alexa un vero e proprio spyware ma questo è un altro discorso. Il fatto è che la classifica dei siti, pur non essendo del tutto veritiera, almeno per i primi posti, diciamo i primi 100.000, è una ragionevole rappresentazione della realtà.
Chi troviamo quindi in prima posizione assoluta quale “miglior” sito web? Sorpresa ;-) è yahoo, nella versione inglese. A seguire msn.com e google. Al quarto posto troviamo www.sina.com.cn, un sito realizzato esclusivamente in lingua cinese, al sesto www.sohu.com (realizzato ancora in lingua cinese). Lo scenario diventa ancora più chiaro se proviamo a sommare ai siti cinesi anche quelli realizzati a Hong Kong e Taiwan: troviamo occupate le posizioni 7, 8, 11, 13, 15, 19, 20, 26 e così. Il primo sito italiano? E' google.it, al 158 posto ma per trovare un sito “veramente italiano” bisogna scendere la classifica fino al 221mo posto dove finalmente troviamo libero.it
Ancora convinti che in Cina sappiano fare solo ninnoli e copie dei prodotti tecnologici occidentali?
Sottoscrivi questo feed RSS