Il 20 aprile 1667 Papa Alessandro VII emanò la bolla di fondazione della biblioteca universitaria di Roma, che da lui prese il nome di Alessandrina. Vennero acquisite ricche biblioteche dismesse o alienate di eruditi e alti prelati e soprattutto la «libraria impressa» dell'ultimo duca di Urbino, Francesco Maria II Della Rovere. La Biblioteca divenne punto di riferimento della cultura romana, gli acquisti documentati rivelano le committenze di famosi docenti universitari e testimoniano un aggiornamento al passo con l'affermazione nella capitale di discipline come la filologia classica e l'antiquaria. Alle soglie dell'Illuminismo, si possono osservare inoltre non poche tracce d'avanguardia persino nella storia ecclesiastica o nella letteratura satirica europea. Nel 1715 Papa Clemente XI impose l'obbligo di consegnare alla biblioteca un esemplare di ciascuna opera edita nella tipografia universitaria da lui fatta installare in Sapienza. Questo, insieme ai quaderni delle lezioni che i maestri spesso hanno lasciato, rendono a tutt'oggi l'Alessandrina una tappa obbligata per gli storici dell'Università di Roma. Trascorse le due parentesi repubblicana e napoleonica (1798-1814), in cui l'attività bibliotecaria è incerta e mal documentata, la Restaurazione inaugura un periodo di ristrettezze. Dopo l’annessione dello Stato Pontificio al Regno d’Italia, la biblioteca visse un periodo di grandi difficoltà, solo in parte risolte dalla reintroduzione del deposito delle copie d’obbligo. Nell'epoca fascista, con l'edificazione della nuova Università di Roma, l'Alessandrina fu collocata nello stesso edificio del Rettorato. Dotata di nuovi, e ampi spazi, la biblioteca poté incrementare il suo patrimonio anche grazie all’annessione dei fondi librari delle facoltà di Giurisprudenza, Lettere e Filosofia e di Scienze Politiche. Nel periodo postbellico le raccolte furono incrementate tenendo conto sia delle esigenze della didattica universitaria, sia della necessità di una gestione coerente delle raccolte. Negli anni novanta la biblioteca ha subito una profonda trasformazione strutturale e si è avviato il processo di modernizzazione delle metodologie della informazione.