Letteralmente significa fabbricazione-lavorazione computerizzata e integrata.
Con il CIM si vuole pervenire ad una maggiore integrazione rispetto ai binomi CAD-CAI, CAD-CAM, etc., mediante una integrazione più estesa dei dati informativi. Sul piano della integrazione delle attività e tra le attività, dopo i fallimenti dei modelli CIM nati alla fine degli anni ’70, gli studioso dell’IT (information technology) stanno ripensando l’architettura dell’integrazione informatica operando a quattro livelli conoscitivi:
- articolazione dei flussi informativi
- scelta dei media informativi
- natura dei flussi informativi
- criteri di progettazione dei flussi informativi
L’integrazione che si vuole operare è anche con il mondo amministrativo e contabile.
Le varie applicazioni (CAD-CAE, CAD-CAM, etc.) sono state pensate inizialmente come tasselli dell’approccio CIM. Allo stato attuale è una filosofia, o poco più di essa, che vuole realizzare l’integrazione con una visione globale coerente. I tentativi CIM sono orientati all’integrazione informatica del processo produttivo attraverso un’architettura ricollegante tra di loro tutti i livelli di automazione della fabbrica partendo dalla progettazione, attraversando l’organizzazione e lo sviluppo del prodotto e implementando le attività amministrative connesse con la gestione operativa. (v. CAD).
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