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Redazione

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Automazione

Processo produttivo guidato da congegni e meccanismi elettronici in virtù dei quali l’intervento dell’uomo si limita al funzionamento e al controllo.
Gli sviluppi tecnologici hanno introdotto nelle aziende processi fortemente automatizzati a diversi livelli operativi. L’architettura dell’automazione prevede l’allestimento:

  1. di singole macchine controllate da computer in esse incorporati (per esempio, robot, veicoli a guida elettronica, macchine utensili
  2. di diverse macchine tra loro interconnesse da un unico cervello elettronico che consentono di ridurre i tempi di produzione e di consegna (lead time), di attuare varianti nei prodotti, di ottenere migliori risultati in termini sia qualitativi sia di produttività; queste applicazioni assumono le sigle di CAD, CAM, CAE, FMS e trovano applicazioni sia nella fase di progettazione, sia nella fase di ottenimento dei prodotti
  3. l’automazione integrata di tutti i processi dell’attività aziendale (attività progettuali, produttive, logistiche, amministrative), nota con l’acronimo anglosassone CIM (computer integrated manufacturing)

Autodiagnosi strategica

Consiste nell’individuazione dei fattori critici di successo allo scopo di impostare il piano strategico globale e i collegati piani o programmi o progetti operativi in linea con la logica della qualità totale.
Tale autodiagnosi intende scrutare lo scenario del business con un orizzonte prospettico di almeno cinque anni. Il risultato di questa impostazione di tipo clinico e per la quale esistono metodologie specifiche, serve a individuare le priorità di intervento riorganizzativo, culturale, tecnico e metodologico.
Non si tratta di esaminare soltanto i fattori critici, ma anche i processi critici. Esempi di fattori/processi critici sono: i tempi di sviluppo di nuovi prodotti; il design, la tecnologia, la flessibilità produttiva.

Autodiagnosi operativa

Attività finalizzata ad individuare i principali fattori di criticità di un sistema operativo, autodiretta dagli stessi operatori del sistema.
Si basa sulla valutazione di due fattori di cruciale importanza:

  • il livello di prestazione del componente
  • la capacità del componente di condizionare o meno il sistema nella sua globalità

Può avere valore propedeutico nell’impostazione di un piano di qualità. È dato di constatare che in questo caso il campo operativo è più limitato di quello svolto dalla diagnosi della qualità.
Inoltre si può osservare che l’autodiagnosi, essendo condotta dagli stessi attori del sistema, i quali si trovano controllori di se stessi, può sprigionare una elevata consapevolezza e un pieno coinvolgimento e può risultare in definitiva automotivante. E’ una autoverifica operativa.

Autodiagnosi interna

L’approccio più globale è quello che contempla contemporaneamente i processi aziendali da un lato e i fattori chiave del business aziendale dall’altro. A titolo indicativo è consigliabile coinvolgere nell’autodiagnosi le prime due linee gerarchiche dell’azienda (top e middle management).

Autocontrollo

Mentre l’autocertificazione avviene a posteriori (ex post), l’autocontrollo costituisce un “prius”, un controllo concomitante e corrispondente ad una autoverifica qualitativa di tipo ispettivo riguardante una variabile di processo oppure una caratteristica di prodotto allo scopo di verificarne la conformità alle specifiche (distinta base).
Qualora tale conformità non venga riscontrata vengono definite le necessarie misure correttive per riportare la qualità nei limiti di regolarità prescritti.
Se ciò fosse impossibile si può decidere di sospendere l’attività in corso di esecuzione, oppure se il prodotto è compiuto si decide di scortarlo in quanto non conforme agli standard prestabiliti. L’autocontrollo viene applicato di solito al processo o al prodotto.
Per tale via di riscontro si responsabilizzano gli operatori sulle modalità operative critiche (qualità, tempi, costi). L’autocontrollo facilita l’autocertificazione e la certificazione esterna della qualità.

Autocertificazione della qualità

La certificazione della qualità di un prodotto può essere effettuata dallo stesso produttore e pertanto si chiama autocertificazione.
Essa si riferisce di solito ad un prodotto, a un processo o ad un servizio. Diversamente la certificazione esterna (che implica una revisione proveniente da enti esterni accreditati) viene prevalentemente condotta sul sistema o sul processo.
Il fornitore di un prodotto rilascia al cliente la dichiarazione di conformità, che non è la semplice garanzia, mediante la quale un produttore dichiara, sotto la sua personale responsabilità, che un prodotto, un processo o un servizio è conforme a una specifica norma o a un documento normativo equiparabile.

Audit tecnico operativo

Esame sistematico di tutte le fasi di un sistema operativo (revisione), mediante l’applicazione di procedimenti informativi specifici. Si tratta di verificare la conformità di tutti i componenti di un dato processo/sistema/prodotto alle specifiche progettate (distinta programmata dei materiali utilizzabili).
Il controllo ispettivo e formalizzato avviene alla presenza di un diagnostico e comprende una misurazione strutturata della conformità (accertamento diagnostico) del sistema operativo, del processo o del prodotto.

Attesa del lotto (tempo di attesa)

È l’intervallo di tempo che un certo lotto di materie prime deve attendere a monte di un centro operativo prima di poter entrare nel ciclo di lavorazione.
Il tempo di attesa aumenta quando vi sono altri lotti in attesa di lavorazione con diritto di precedenza.

Associazione in partecipazione

Il codice civile regola le associazioni tra una persona e un imprenditore, in cui è prevalente l’apporto, in genere finanziario, dell’associato.
Ma nella realtà economica nazionale e internazionale hanno oggi grande importanza gli accordi di collaborazione tra le imprese, che si propongono di realizzare sinergie nei campi della ricerca, degli approvvigionamenti della logistica, della produzione e della distribuzione.
Le associazioni in partecipazione tra più imprenditori sono dette reciproche; in questo caso non è più possibile la distinzione tra associante e associato, in quanto tutti i partecipanti al contratto operano e collaborano per un fine comune.
I contratti di associazione possono riguardare uno o più affari oppure le operazioni di un periodo amministrativo intero.
Con tale contratto tra imprenditori, i medesimi integrano vicendevolmente le capacità tecniche, economiche e finanziarie delle proprie imprese, aumentando le possibilità di approvvigionarsi favorevolmente eliminando i rischi dell’attività svolta. Questo tipo di contratto è utilizzato da piccole e medie imprese per l’elasticità che offre rispetto ad altre forme di comune gestione dell’impresa.
Solitamente uno degli imprenditori è considerato gerente dell’associazione (impresa-guida).
Le associazioni in partecipazione di solito hanno una durata temporanea e consentono alle aziende associate una maggiore elasticità di gestione e la possibilità di partecipare alla realizzazione di contratti che singolarmente non possono sostenere.
Nel campo internazionale questi raggruppamenti di imprese sono frequenti e regolati per legge (non di rado si ricorre alla joint venture).

Assicurazione qualità (quality assurance)

È l’insieme delle iniziative e delle attività rivolte a predefinire e a garantire che un prodotto oppure un servizio corrisponda a prestabiliti requisiti di qualità.
Queste azioni condotte in modo sistematico sono rivolte a prevenire fenomeni di non conformità dei prodotti e/o dei servizi garantendo di essi la rispondenza piena ai requisiti standard qualitativi previsti.
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