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Redazione

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Distinta base

Prospetto di dettaglio quali-quantitativo che riporta i componenti (materie prime, accessori,etc.) e le quantità-qualità degli stessi, necessari per la produzione di dati prodotti.
Essa disegna la confìgurazione di un prodotto, la cui architettura viene abbozzata dal mix delle parti e materiali che lo compongono e che sono necessari alla sua realizzazione. In realtà aziendali complesse vengono gestite più distinte: distinta base di progettazione, distinta base di produzione, distinta base di pianificazione. Esistono diversi moduli di presentazione della configurazione di un prodotto che nel loro insieme costituiscono una configurazione modulistica: distinta base dentellata, distinta di pianificazione a matrice, distinta di pianificazione modulare, distinta di pianificazione percentuale, distinta di pianificazione delle parti comuni, distinta di pianificazione per famiglia.
La gestione della distinta base è importante anche sul piano informativo (contabile), in quanto fornisce dati alla contabilità industriale e alla formazione dei budget economici.

Disposizione di esecuzione (dispatching)

Fa parte del processo di pianificazione della produzione. E’ l’attività che provvede all’assegnazione degli ordini da eseguire.
A monte di questa fase del processo produttivo l’ordine deve essere pianificato (routing e scheduling) Le istruzioni di routing e scheduling vengono passate al personale di dispatching, il quale deve fare in modo che i materiali, le parti e gli attrezzi vengano forniti al momento giusto, che i pezzi siano convogliati verso le giuste stazioni di lavoro e che tutte le lavorazioni siano eseguite secondo i piani. Inoltre si identificano pezzi, si indicano standard e si eseguono ispezioni. L’autorizzazione dell’avvio delle operazioni avviene con l’emissione della relativa documentazione.

Direzione logistica

La funzione approvvigionamento e logistica assume importanza crescente. Il sistema qualità e l’integrazione cliente-fornitore esigono approcci culturali nuovi ai temi dell’approvvigionamento. Si possono individuare tre aeree: acquisti, magazzini, trasporti.

Direzione acquisti.

Assicura la disponibilità di materie e materiali vari, nonché le capacità produttive di terzi, nel rispetto degli standard, dei tempi e dei costi. Propone le politiche di acquisto e ne garantisce l’applicazione. Pianifica e gestisce piani di acquisto. Segue l’evoluzione delle fonti di approvvigionamento, individua trend, aree critiche e fonti alternative, seleziona i fornitori tra quelli omologati dall’assicurazione qualità.garantisce il continuo miglioramento economico-tecnico delle fonti di approvvigionamento, analizzando la struttura dei costi dei fornitori e mantenendosi aggiornata sull’evoluzione delle tecnologie e dei processi connessi. Interviene nelle controversie o negli acquisti di rilievo.

Direzione magazzini e trasporti.

Assicura l’ottimizzazione degli spazi per lo stoccaggio delle materie prime, dei semilavorati e dei prodotti finiti (e la relativa movimentazione). Garantisce la consegna dei prodotti finiti secondo gli standard di servizio della clientela prefissati. Collabora alla definizione delle principali scelte logistiche e dei piani di magazzinaggio e trasporto in linea con le risorse disponibili (spazi, attrezzature, mezzi). Coordina i rapporti interfunzionali per un efficiente servizio di consegna. Gestisce i rapporti con i fornitori di trasporti. Propone nuovi metodi di magazzinaggio e di trasporto e valuta l’opportunità di internalizzare o esternalizzare (make or buy) alcuni servizi logistici. Elabora procedure e gestisce gli inventari fisici delle merci. Gestisce le scorte e il just in time (JIT). Sviluppa rapporti di comakership e di market-in (marketing interno: catene interne di clienti-fornitori).

Direzione della produzione

La funzione di produzione può svolgere attività molto ampie spaziando dalla tecnologia di fabbricazione (montaggio e assemblaggio) alla gestione e al controllo della produzione, ivi compresa l’organizzazione e la gestione della produzione. Le sue competenze abbracciano la tecnologia, l’organizzazione e la gestione della produzione. La direzione della produzione in senso lato comprende: la direzione di stabilimento e della produzione, la direzione tecnica, la direzione dei progetti.

Direzione di stabilimento e di produzione.

Collabora alla definizione delle principali scelte industriali dell’azienda. Garantisce l’esecuzione dei programmi produttivi coordinandosi con l’area tecnica e logistica. Assicura il funzionamento degli impianti (manutenzione). Assicura il rispetto degli obiettivi qualitativi attraverso l’adeguata applicazione di metodi di pianificazione, esecuzione e controllo. Assicura il continuo miglioramento dei metodi di produzione. Propone piani di investimento (durevole) per l’aggiornamento tecnologico degli impianti esistenti. Propone piani di internalizzazione o di esternalizzazione di risorse secondo la logica del “make or buy”. Garantisce il rispetto delle leggi e delle normative ambientali e di sicurezza.

Direzione tecnica.

Assicura la competitività in termini di prodotto (e costo di produzione) di impianti e di processi produttivi. Collabora alla definizione delle principali scelte industriali dell’azienda. Propone l’acquisto di nuove tecnologie produttive per il miglioramento dell’efficienza produttiva. Contribuisce alla progettazione e alla realizzazione di nuovi prodotti o alla modifica di quelli che si trovano lungo il loro ciclo di vita, proponendo l’utilizzo ottimale delle tecnologie. Gestisce l’ingegnerizzazione dei nuovi prodotti nel rispetto di tempi, qualità e costi prefissati. Assicura e presidia gli impianti sia sul piano ecologico, sia a livello di sicurezza.

Direzione dei progetti.

Pianifica, organizza e gestisce il progetto. L’attività parte dall’analisi del contratto circa le specifiche dell’ordine definendo il piano generale e i piani operativi, individuando e allocando le risorse necessarie e definendo infine i costi, i tempi e la conformità dei risultati.

Dimensionamento impianti e scorte

La gestione logistico-produttiva deve stabilire la dimensione ottimale degli impianti e delle scorte in funzione delle esigenze aziendali. Il dimensionamento degli impianti influisce sull’entità dei costi fissi e sulla definizione del break even point, variando da caso a caso, a seconda della diversa tipologia aziendale. Gli impianti e le macchine sono normalmente dimensionati sulla base di un a produzione media, tenuto conto del dimensionamento delle scorte che svolgono un effetto volano di compensazione. Il dimensionamento degli impianti genera costi fissi, quello delle scorte costi variabili. La scelta tra gli uni e gli altri configura diversi livelli di costo totale, che viene mitigato dalla politica just in time, la quale punta su scorte minime di sicurezza molto basse (quasi azzerate del tutto).

Diagramma di correlazione

E’ una tecnica di controllo della qualità che serve a scoprire se vi sono correlazioni tra:

  • una data caratteristica ed una possibile causa
  • due caratteristiche fra di loro
La tecnica si basa su metodi grafici semplici, ma estremamente incisivi.

Diagramma causa-effetto

E’ un diagramma di rappresentazione logica e ordinata delle cause che possono influire su di un determinato effetto (fenomeno, evento, accadimento). A seconda dei casi l’effetto è un evento negativo, una caratteristica qualitativa, un parametro di produttività (in generale un problema specifico che il gruppo vuole affrontare).
La rappresentazione evidenzia tutte le possibili cause e come sono correlate fra di loro gerarchicamente. L’utilizzo di questa tecnica fornisce una visione completa e ordinata delle cause e rende più veloce il problem solving.

Diagnostica della qualità

Attività rivolta ad esprimere un giudizio di merito derivante dalla misurazione della qualità nei suoi vari aspetti.
I risultati della misurazione mettono in evidenza i punti di forza e di debolezza riscontrati. Le applicazioni più significative sono quattro:

  1. diagnostica di prodotto /servizio (per il livello di efficienza dei medesimi)
  2. diagnostica di processo (per il livello di efficienza dei medesimi)
  3. diagnostica di struttura (per il livello di soddisfazione dei rapporti intercorrenti nelle strutture organizzative come comitati task force, gruppi di lavoro)
  4. diagnostica di sistema (per l’efficacia degli obiettivi e l’efficienza dell’operatività del sistema considerato)

Un’altra applicazione riguarda l’attività di controllo della manutenzione degli impianti, circa le condizioni di funzionalità dei medesimi. La verifica diagnostica può essere fatta a “bocce ferme” oppure con la macchina e l’impianto in movimento. L’attività diagnostica può avere diversi scopi: controllo operativo; test di riscontro operativo; verifica dell’andamento tendenziale ( mediante test di trend).
In senso più ampio la diagnosi (o autodiagnosi) consiste nell’individuazione da parte della direzione strategica delle maggiori criticità dell’azienda al fine di impostare il piano strategico globale ed il piano di sviluppo dell’organizzazione nella logica della qualità totale. Tale valutazione avviene proiettando l’azienda in uno scenario di business con un orizzonte di almeno un quinquennio. L’output di questa auto diagnosi ( per la quale esistono metodologie ad hoc) serve ad individuare le priorità di intervento (riorganizzativo, culturale, tecnico e metodologico).

Design for assembly and manufacturing

Sono tecniche utilizzate a supporto dello sviluppo simultaneo o congiunto di nuovi prodotti. Altre tecniche utilizzate sono: QFD (qualità function deployment), design for operations, design for logistics, design for quality, project management, design to life cycle).

Deroga processuale

Con una autorizzazione è possibile realizzare un processo, un prodotto o servizio in modo non conforme ai criteri standard prestabiliti. Tale deroga deve essere limitata sul piano quantitativo e temporale. La deroga deve essere documentata e avviene in modo intermittente.
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