Il pericolo non sono i Social ma... In evidenza
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Qualche giorno fa sulla televisione della Svizzera Italiana è andata in onda una puntata di Patti Chiari, una trasmissione simile al nostro "Report", in cui è stato fatto e descritto un interessante esperimento fatto con i Social Media.
Image by Thomas Ulrich from Pixabay
La puntata di Patti Chiari può essere vista integralmente andando a questo link. Tra i partecipanti alla trasmissione c'è anche il famoso giornalista e debunker Paolo Attivissimo che ha parlato sul servizio sul suo blog, suggeriamo a chi vuole approfondire l'argomento di visitare l'articolo sul sito di attivissimo e dare un'occhiata ai commenti, il sito è molto popolare e alcune delle osservazioni dei lettori sono interessanti.
L'esperimento fatto è piuttosto interessante, come in una prova di laboratorio è stata creata una fake news, poi p stato fatto un modestissimo investimento economico (30 euro) per lanciarla e quindi gli studiosi si sono messi a guardare "l'effetto che fa".
Entrando un po' nel dettaglio la notizia falsa è stata creata in modo intelligente, senza diffamare nè offendere nessuno eppure andando a colpire un punto sensibile, almeno per una certa parte del pubblico svizzero. Hanno creato un annuncio, totalmente falso, pubblicato da un inesistente supermercato italiano in cui venivano arruolati frontalieri italiani, grazie al loro particolare status queste persone avrebbero potuto fare da "fattorini".
Una notizia falsa, con un buon titolo, un argomento sensibile in Svizzera. L'esperimento è riuscito perfettamente: in poche ore la notizia è stata condivisa sui social, quindi da alcuni siti internet, infine è stata ripresa da alcune testate giornalistiche ed è finita addirittura in stampa. Siccome il gioco è bello quando dura poco tutti gli interessati sono stati avvisati della falsità della notizia e in alcuni casi questi hanno anche accettato di essere intervistati dalla trasmissione, in particolare un parlamentare e responsabile di una testata online ha ammesso di aver abboccato e alla fine si è anche scusato, con gli spettatori e con i suoi lettori.
La trasmissione ha toccato un nervo scoperto, quello della scarsa qualità dell'informazione per cui nessuno si preoccupa di verificare una notizia, neppure chi dovrebbe farlo per serietà etica e professionale. Questo pessimo comportamento dei siti di informazione in particolare ma anche dei lettori in generale è uno dei mali del nostro tempo, i social media stanno amplificando il problema, le cause sono complesse ma tutte notte, quello che è interessante valutare sono gli effetti perchè questo modo di fare cattiva informazione ha delle conseguenze e non piccole, come vediamo praticamente ogni giorno.
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