Internet per passione

HOT NEWS
A+ A A-
Redazione

Redazione

Ciclo attivo (ciclo della vendita)

Arco temporale che intercorre tra il fido commerciale (da valutare) e la rilevazione contabile della vendita. La tempistica nel corso del ciclo è molto importante , così pure le modalità di esecuzione dell’operazione. Oltre al ciclo dell’ordine comprende la consegna dei beni (o servizi) e tutto l’aspetto tecnico-contabile dei documenti che vengono emessi per effettuare una vendita (DDT, fattura differita, etc.).

Cicli operativi aziendali

Le operazioni aziendali possono essere viste sotto vari aspetti: giuridico, economico, finanziario, tecnico, monetario, etc.. Ciascuno di questi aspetti vive il suo ciclo o intervallo di durata. Pertanto i cicli più significativi da controllare e analizzare sono quattro:

  • ciclo tecnico (o produttivo) che intercorre dall’utilizzo delle materie prime fino alla realizzazione del prodotto finito (è il ciclo del processo produttivo)
  • ciclo economico (dei costi e dei ricavi) che intercorre dal giorno della consegna/acquisto al giorno della consegna/vendita: in quel giorno di consegna delle merci avviene il passaggio di proprietà , dei rischi e delle spese
  • ciclo finanziario che coincide con il ciclo economico, in quanto nel giorno della consegna/acquisto/costo sorge un debito commerciale e nel giorno della consegna/vendita/ricavo sorge un credito commerciale
  • ciclo monetario che intercorre dal girono di effettivo pagamento dell’acquisto al giorno di effettiva riscossione della vendita

Il ciclo tecnico va ridotto nella sua durata (efficienza). Il ciclo economico va ridotto per poterne attivare un maggior numero (redditività). Il ciclo finanziario ha un’importanza patrimoniale e giuridica. Il ciclo monetario consiglia di anticipare gli incassi e di posticipare i pagamenti (liquidità).
Vi sono altri due cicli molto importanti:

  • lead time: periodo di tempo compreso tra l’inizio della prima attività e la fine dell’ultima attività di una certa serie di attività. In ambito logistico-produttivo è il tempo intercorrente tra la nascita di un bisogno (ordine, fabbisogno, etc.) e la disponibilità di quanto richiesto (consegna). Il lead time è pari alla somma dei tempi necessari per svolgere tutte le attività sequenziali incluse le attività operative, i set-up, i controlli, le attese, i trasporti
  • time to market (TTM): riguarda lo sviluppo di nuovi prodotti. E’ il tempo intercorrente tra l’inizio del processo di sviluppo di un prodotto (progetto) e la sua commercializzazione (consegna/vendita/ricavo/credito commerciale).

La compressione della durata dei cicli è un problema di Time Management.

Cicli di vita del prodotto - mercato

Concezione elaborata dall’economista R. Vernon tesa a fornire una spiegazione delle variabili che influenzano l’andamento degli scambi internazionali.
La teoria del ciclo di vita del prodotto distingue le fasi evolutive attraverso le quali un prodotto passa dall’introduzione al suo declino. Prima dell’introduzione vi è la fase dell’ideazione, tipicamente legata alla logica della scoperta scientifica, che è di tipo critico e creativo. Segue la fase dell’introduzione. Nel momento introduttivo, in cui è ancora presente il supporto della ricerca e della sperimentazione, i costi unitari e il prezzo sono elevati, anche a causa delle spese di pubblicità. Nella successiva fase di sviluppo viene realizzata la produzione standardizzata in serie che trova diffusione su larga scala; la realizzazione dell’economia di scala permette la diminuzione del prezzo del bene. In questo modo aumenta la concorrenza, come conseguenza dell’aumento della domanda, e il produttore cerca nuovi sbocchi sui mercati esteri, attraverso l’esportazione. Nella fase successiva della maturità il processo produttivo è completamente standardizzato e il produttore competitivo cerca di ridurre i costi di produzione più dei concorrenti del settore. Nella fase di declino per trovare ulteriore commercializzazione del prodotto, a meno di innovazioni di rilancio, l’unica via percorribile è quella di diffondere il prodotto nei paesi in via di sviluppo.
Nel marketing aziendale il concetto è stato introdotto nel 1960 dall’americano Lewitt e poi analizzato nelle sue implicazioni strategiche e operative ad ogni fase del ciclo, di cui ricordiamo la composizione del marketing mix, innovazioni di rilancio, individuazione di nuove forme di utilizzo del prodotto e di nuovi segmenti di mercato.
Le fasi del ciclo di vita del prodotto sono: decollo (lancio), espansione, maturazione, saturazione, declino.

Check-up dell’azienda

L’analisi aziendale revisionale prevede una serie di tanti indicatori a cascata sia quantitativi che qualitativi.
Sul piano quantitativo vi sono gli indici di bilancio, gli indici di magazzino, dati relativi al rendiconto finanziario, dati relativi ai costi. L’attuale controllo di gestione (o controllo direzionale) sta investigando anche gli aspetti qualitativi con indicatori di rendimento e di prestazione. Pertanto in un “tableu de bord” (in un cruscotto) si raccolgono gli indicatori finanziari e non finanziari. Gli studiosi americani stanno affiancando ai dati di bilancio le balanced scorecard (modelli che rilevano quello che è rimasto per diversi anni ancora inedito e sconosciuto della vita operativa dell’azienda).

CFR (cost and freight)

Letteralmente significa costo e nolo. Questa clausola di consegna, inclusa nel contratto di compravendita sui mercati esteri, viene fatta seguire dall’indicazione del porto di destinazione convenuto. Nel prezzo della merce sono compresi il costo e il nolo fino al porto di destino prestabilito. Sono esclusi dal prezzo i seguenti elementi: l’assicurazione delle merci e le spese (a carico del compratore). Con la clausola integrativa “messa a terra” sono a carico del venditore le spese per la discarica fino alla posa sulla banchina (v. incoterms).

Cessione di tecnologie

Contratto che ha come oggetto la cessione di conoscenze tecniche inerenti alla produzione di beni. Il trasferimento delle conoscenze può avvenire tramite la cessione di licenze di brevetto e licenze di know-how, può includere la formulazione del prodotto (prodotto in mano), oppure può realizzarsi con il contratto “chiavi in mano, nonché tramite joint-venture.

Certificazione della qualità

Garanzia delle prestazioni di un sistema, di un processo o di un prodotto. Pertanto si hanno nella pratica almeno tre tipi di certificazione:

  • certificazione di sistema, quando è finalizzato a garantire l’idoneità di un sistema (politiche, strategie, modelli, organizzazione, etc.) a realizzare servizi conformi alle relative specifiche qualitative
  • certificazione di processo, quando è finalizzata a garantire l’idoneità di un processo produttivo i termini gestionali (ad es. l’adozione di sistemi di controllo statistico della qualità del processo e degli strumenti di verifica)
  • certificazione di prodotto, quando è finalizzata a garantire la conformità dei prodotti/servizi alle relative specifiche qualitative

La certificazione della qualità può essere fatta dal medesimo produttore (autocertificazione), generalmente limitata al prodotto, oppure da Enti esterni di certificazione, e in tal caso è prevalentemente effettuata sul sistema o sul processo. Per certificazione del sistema qualità di un’azienda di produzione di beni o di servizi si intende l’atto formale di riconoscimento che l’azienda ha realizzato una serie di attività pianificate e documentate per garantire che i propri prodotti-servizi siano allestiti in conformità a certi “standard” di qualità. La certificazione spetta ad un Ente riconosciuto in sede nazionale o internazionale. Il modello di riferimento per la certificazione del sistema qualità è rappresentato di solito dalle ISO serie 9000, etc.. Questa normativa è stata in buona parte mutuata anche dal sistema di unificazione italiano UNI con la serie UNI-EN 29000.
Il sistema della certificazione, tramite i suoi organismi che lo tutelano e anche tramite le camere di commercio svolgono un’opera molto importante che consiste nel promuovere la diffusione nelle aziende dei cosiddetti sistemi qualità. La creazione in un’0azienda di un “sistema qualità” comporta innanzitutto che l’imprenditore acquisisca un atteggiamento di particolare interesse nei confronti della qualità dei prodotti trattati e che sia consapevole che il miglioramento qualitativo del prodotto è apportatore di numerosi vantaggi in termini efficienza e di competitività. Dalle esperienze realizzate nella realtà operativa si evince che la creazione e il potenziamento di un sistema qualità causi pochi costi aggiuntivi, ma consistenti ricavi correlativi. Detto sistema-qualità stimola anche la razionalizzazione dei processi produttivi, conduce alla riduzione degli scarti di lavorazione e riduce il contenzioso con i clienti. A titolo di esempio ai prodotti tessili verranno apposte etichette con l’indicazione della composizione del prodotto e delle regole di manutenzione; i prodotti farmaceutici indicheranno l’esito dei principali test di tossicità.
I moduli di valutazione della conformità sono, tra i più comprensibili, i seguenti: A (controllo interno della fabbricazione), B (esame CE del tipo), C (conformità al tipo), D (garanzia qualità produzione), E (garanzia qualità nei controlli e collaudi), F (verifica sul prodotto), G (verifica di un prodotto), H (garanzia qualità totale). Il sistema qualità (ISO 8402) comprende: la struttura organizzativa, la responsabilità, le procedure, i procedimenti e le risorse messe in atto per una conduzione aziendale per la qualità e verso la qualità.
I processi devono essere pianificati (plan), eseguiti (do), verificati (check), migliorati (act). Le tecniche principali utilizzate per il raggiungimento e il miglioramento della qualità si possono raggruppare in tre principali nuclei:

  • le tecniche statistiche (piani di cambiamento, programmazione degli esperimenti, il controllo statistico dei processi)
  • le tecniche di affidabilità (raccolta dei dati, le tecniche di analisi delle configurazioni e propagazioni dei guasti, etc.)
  • le tecniche organizzative (gestione del sistema qualità, procedure di assicurazione della qualità, etc.)

Centro di servizi logistici

E’ un centro in grado di offrire in modo integrato tutti i servizi necessari alla logistica distributiva: trasporto, incluso quello combinato (misto); confezionamenti e rilavorazioni; stoccaggio di prodotti alla rinfusa e/o confezionati; gestione delle scorte; gestione degli ordini.

Centro di responsabilità

Unità organizzativa dotata di ampia autonomia decisionale operante sotto la direzione e il controllo di un leader che ne è il responsabile. Può coincidere con un centro di costo, o un gruppo di centri di costo, o con un centro di profitto.
Il responsabile è in grado di influenzare la dinamica dei costi allo scopo di ridurli e contenerli entro e oltre i limiti prefissati dalla programmazione (budget).

Centro di produzione

Locuzione che può avere due significati. In un aspetto è un centro di costo produttivo, in un altro contesto è una unità di produzione costituita da due o più celle interconnesse attraverso un sistema di trasporto e dotata di polmoni di stoccaggio (magazzini, silos, etc.).
Sottoscrivi questo feed RSS