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Redazione

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Centro di costo

E’ l’unità aziendale elementare alla quale sono attribuiti i costi. Rappresenta quindi il più piccolo segmento di attività per il quale si localizzano i costi di materie, i costi di mano d’opera, i costi indiretti. Di solito (in senso stretto) si identifica con un reparto di produzione che rappresenta una unità organizzativa (centro di responsabilità).
Quando il centro di responsabilità non costituisce una unità omogenea e idonea al calcolo del costo di prodotto (in quanto troppo ampio e eterogeneo) viene scisso in più centri di costo. Il centro di costo è uno strumento contabile che serve per attribuire in modo più appropriato i costi indiretti ai prodotti. L’uso dei centri di costo è necessario per diversi scopi:

  • per ripartire in modo corretto i costi comuni a più prodotti
  • per responsabilizzare gli organi decisionali preposti alla direzione dell’unità organizzativa (sia per contenere la spesa, sia per realizzare livelli di efficienza e produttività adeguati)
  • per disporre di dati informativi e conoscitivi atti a illuminare le scelte e ad influire sulle decisioni
I centri di costo possono essere: produttivi, comuni, ausiliari, funzionali, etc..

Centri di costo operativi produttivi

Sono costituiti dai vari reparti in cui vengono effettuate le lavorazioni delle materie prime o l’assemblaggio delle parti componenti i prodotti; i reparti produttivi a loro volta possono essere distinti a seconda della fase del processo produttivo.

Centri di costo operativi funzionali

Sono aggregazioni di costi che si riferiscono ai costi sostenuti per le funzioni comuni (ufficio ragioneria, servizi finanziari, servizi di custodia, etc.). Questi costi non vengono localizzati in quanto, essendo sostenuti per l’intera azienda, vengono imputati direttamente ai vari prodotti (o commesse). D’altra parte essendo costi non controllabili dai leader di centro possono essere amministrati direttamente dalla direzione generale. I leader di centro non possono essere responsabilizzati per costi che essi non amministrano direttamente e che non entrano nella sfera della loro attività.

Centri di costo operativi comuni

Riguardano servizi alla produzione provenienti da reparti che forniscono prestazioni sia ai centri produttivi sia ai centri ausiliari e la cui attività non può essere misurata in unità fisiche (ufficio studi e ricerche, ufficio collaudi e controllo qualità, servizio manutenzioni e riparazioni, etc.).

Centri di costo operativi ausiliari

Sono costituiti da quei reparti che forniscono servizi ai centri produttivi e le cui prestazioni possono essere misurate in unità fisiche (ad es. reparti che producono vapore, energia, calorie, etc.).

Cella di produzione

Sostituisce l’isola di montaggio, che a sua volta ha sostituito la catena di montaggio (dalla catena si è passati all’isola, e dall’isola alla cella).
Si chiama “UTE” (unità tecnologica elementare). La cella è un gruppo di due o più macchine utensili, interconnesse o meno sul piano della computerizzazione, ma interconnesse fisicamente attraverso un sistema di trasporto dei materiali e di polmoni di immagazzinamento. E’ destinata a produrre un’ampia varietà di parti in piccoli volumi. Con l’applicazione di celle/isole di produzione, i processi produttivi complessi vengono suddivisi al loro interno in piccole unità separate e tecnologicamente omogenee. Nella vecchia fabbrica il processo di lavorazione avveniva in più reparti specializzati, supportati dai servizi ausiliari con numerosi trasferimenti interni dei semilavorati da un reparto all’altro (catena di montaggio generalizzata). Nella nuova fabbrica si applicano i principi del just in time (JIT) e del controllo della qualità totale (TQC: total quality control) in base ai quali devono essere eliminate le attività che non aggiungono valore al prodotto (come le scorte in attesa di essere lavorate e quelle dei prodotti in attesa di essere venduti, i trasferimenti interni, la rilavorazione dei prodotti difettosi, etc.).
Si punta a ridurre il lead time di produzione (tempo intercorrente dall’arrivo dell’ordine all’ultimazione del prodotto) eliminando i tempi morti di attesa svolgendo il processo di trasformazione in una unica cella produttiva. Nella cella produttiva vengono svolte anche le attività ausiliarie di manutenzione e attrezzaggio delle macchine per ottenere più varianti dello stesso prodotto. Le UTE ruotano attorno a un segmento compiuto di processo e utilizzano il lavoro in team; le persone operano non in base ad un rapporto gerarchico stabile (vecchia organizzazione piramidale), ma in relazione alle competenze professionali possedute dai singoli sugli specifici problemi da risolvere.

CEDAC (cause effect diagram additional cards)

Letteralmente significa “Diagramma causa-effetto con cartellini aggiunti”.
E’ uno strumento di coinvolgimento del personale operativo che si propone di stimolare e indirizzare in modo concreto la formulazione di idee atte a risolvere un problema determinato. E’ una particolare applicazione del diagramma causa-effetto (Ryuji Fukuda). Il diagramma è fisicamente rappresentato da un tabellone esposto nel reparto/ufficio dove si genera il problema. Questo tabellone monitorizza continuamente il problema ed è accessibile a tutti i collaboratori coinvolti, i quali mediante cartellini autoadesivi segnalano ipotesi di interventi molto specifici e mirati collocandoli in corrispondenza della specifica causa sulla quale intendono impattare. Questi cartellini, di diverso colore, mettono in rilievo ostacoli, cause reali e conseguenti idee di miglioramento per superare il problema. E’ un supporto altamente efficace per realizzare il miglioramento continuo su base quotidiana in quanto:

  • richiama costantemente l’attenzione di tutti su un problema importante che l’azienda vuole superare
  • aggrega e visualizza idee fornite da più persone senza la necessità di organizzare riunioni specifiche
  • informa tutte le persone in tempo reale del processo che si sta analizzando e sui nuovi standard, permettendo quindi la gestione sul posto


Il CEDAC è un tipo dei diagrammi SEDAC.

Catering

Approvvigionamento in senso letterale, è un servizio di rifornimento a domicilio di cibi, bevande, etc., svolto da organizzazioni commerciali a favore di clienti quali alberghi, ristoranti, società di trasporto aereo, mense e simili.
E’ un contratto con cui una parte si obbliga verso il corrispettivo di un prezzo ad approvvigionare l’altra parte di pasti pronti per essere consumati. Si tratta di un vero e proprio contratto di somministrazione. Nell’ambito della ristorazione collettiva (aziende, università, ospedali, scuole, etc.) sono state poi adottate diverse formule contrattuali che disciplinano non solo l’attività di preparazione dei pasti, ma anche il compimento dell’intero servizio di mensa eventuali prestazioni accessorie (es.: allestimento di cucine, riordino delle sale etc.) In questo caso di prestazione mista si hanno dei contratti misti (di appalto e di somministrazione).

Catena interna fornitore - cliente (market in)

Concezione di marketing interno in virtù della quale i rapporti interni tra uffici e uffici, tra reparto e ufficio e viceversa, tra reparto e reparto vengano vissuti come rapporti tra cliente e fornitore oppure tra fornitore e cliente.
In questa ottica viene concepita la successione di tutti i segmenti interni “fornitore-cliente”.
In ogni rapporto avviene una fornitura di un bene o di un servizio, di cui la controparte è un cliente. Per cui cliente è colui che riceve un input, fornitore è colui che realizza un output.
Quando la complessità della catena interna diventa rilevante e la stessa si presenta in modo altamente ramificato prende il nome di rete interna “fornitore-cliente”.
Il reparto a valle di un processo produttivo è il cliente più esigente.

Catena di montaggio

Sistema di nastri-trasportatori o di meccanismi tecnici equivalenti che, attraversando impianti “ad hoc”, consentono la graduale trasformazione e/o assemblaggio di materie e componenti di prodotti finiti.
Ad ogni operatore situato in stazioni collocate lungo la catena di montaggio è affidato un compito elementare che viene svolto in un dato momento legato al passaggio del semilavorato sul nastro trasportatore secondo tempi prefissati e sincronizzati.
La catena di montaggio, per vari motivi (lavoro alienante, produzione non qualitativamente competitiva, costi di sostituzione ingenti, etc.) non è più molto utilizzata. Sono comparse altre configurazioni tecnico-produttive: l’isola di montaggio, la cella di montaggio e la cella di assemblaggio (quest’ultima è chiamata cella di produzione).
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